calcio

giovedì 9 gennaio 2014

Mondiale 2022: il brutto pasticcio della Fifa

Già quattro anni fa, quando la Fifa aveva decretato il Qatar come Paese ospitante dei Mondiali di calcio nel 2022, molti addetti ai lavori avevano storto il naso. Scopo della decisione, sicuramente, era quello di favorire l'apertura verso una nazione ricca, appena affacciatasi al mondo del calcio, portatrice di nuovi sponsor e, quindi, di denaro fresco. Forse, però, la Fifa stessa si è dimenticata il vero significato della Coppa del Mondo, i cui protagonisti non sono gli sceicchi in tribuna, ma i calciatori in campo. Per quale motivo, quindi, si è scelto un Paese che, in estate, stagione in cui normalmente si dovrebbe disputare il torneo internazionale, regolarmente raggiunge i 50° C? La trasgressiva decisione dell'organo internazionale riportata soltanto ieri, ovvero di giocare i Mondiali in inverno, evento mai accaduto, rivoluzionerebbe l'intero mondo del pallone, abituato a vedere i campionati e la Champions League a dicembre e la Coppa del Mondo a luglio e non il contrario.

GIOCARE IN INVERNO, MA QUANDO?- Già da qualche anno l'ipotesi di disputare il Mondiale in Qatar in inverno si alternava con la possibilità di creare stadi climatizzati in grado di rendere più sopportabile l'afa araba. Ammesso, adesso, che la decisione della Fifa sia definitiva, quando bisogna giocare? A novembre e a dicembre non si potrebbe, perché, oltre ai campionati nazionali, anche le coppe continentali sarebbero costrette a fermarsi. Probabilmente si opterà per i mesi di gennaio e febbraio, quando, ad esempio, la Champions è ferma. Ma comunque vada, i piani organizzativi delle varie leghe nazionali verrebbero totalmente stravolti, per non parlare delle ripercussioni a livello economico, dato che spostare la Coppa del Mondo dall'estate all'inverno porterebbe alla sovrapposizione con altri eventi sportivi, come la NFL o la NBA.

E NON SI E' PENSATO AI CALCIATORI?- Blatter e Valcke, probabilmente, intenti a preoccuparsi delle questioni economiche, si sono forse dimenticati dell'autonomia dei calciatori. I protagonisti del Mondiale, infatti, non sarebbero sicuramente disponibili ad interrompere l'attività agonistica con il club d'appartenenza per andare immediatamente in ritiro con la Nazionale, per poi nuovamente tornare agli ordini del proprio mister. Lo sforzo sarebbe eccessivo e controproducente anche per lo spettacolo che il campo riserverebbe. Serve un blocco di due o tre mesi ma questo comporterebbe la fine della stagione verso agosto, con conseguente slittamento della stagione successiva. Che pasticcio!

IMMAGINATE UNA VITTORIA ITALIANA SOTTO LA NEVE- E alle ragioni economiche non si possono non aggiungere quelle del cuore. Ai tifosi, abituati a scendere per le strade in estate, si chiederebbe un totale stravolgimento delle loro abitudini. E a me non piacerebbe festeggiare una vittoria italiana nel pieno freddo dell'inverno. Blatter e soci dovrebbe fermarsi a riflettere: il calcio non è un business ma passione, al primo posto non vi sono sponsor e sceicchi, ma calciatori e tifosi, il vero motore di questo sport. Ha ancora senso chiedersi, quindi, se scegliere il Qatar come tappa della Coppa del Mondo nel 2022 sia stata la decisione giusta?

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