calcio

venerdì 10 gennaio 2014

Crisi Inter: ecco i perché di questa involuzione

E pensare che l'Inter di Mazzarri aveva sorpreso in positivo in questo inizio di stagione. Vittorie convincenti, prestazioni che lasciavano spazio a progetti speranzosi, come il pareggio contro la Juventus dopo essere passati in vantaggio, e un buon gioco che prometteva bene. Ora invece, da metà novembre, i nerazzurri si sono smarriti, incapaci di fare gruppo e uscire da un momento no che ci può anche stare. L'eliminazione in Coppa Italia ad opera della modesta Udinese è cocente, soprattutto per una formazione che in campionato non può lottare per le posizioni di vertice (con questo passo anche un piazzamento in Europa è a rischio) e non ha impegni europei. Mazzarri, osannato a settembre per aver rigenerato una squadra morta, sta facendo, al momento, addirittura peggio di Stramaccioni, anche se il tecnico romano crollò nella seconda parte di stagione. Ma siamo sicuri che, adesso, il tecnico toscano risolleverà la sua truppa?

POCA OFFENSIVITA' E DIFESA CHE FA ACQUA- I difetti dell'Inter sono sotto gli occhi di tutti, a partire dal reparto arretrato. Scopo di Mazzarri era quello di ridare fiducia a una delle difese più bucate dello scorso torneo, a discapito, magari, della fase offensiva. Ad inizio stagione le cose sembravano funzionare, mentre negli ultimi incontri soltanto contro il Milan nel derby Handanovic non ha subito gol, segno che qualcosa non va. Manca un leader, una guida che dia sicurezza all'intero reparto. Forse Campagnaro o Samuel, ma il peso dell'età si fa sentire anche per loro. Ranocchia e Juan Jesus sono discontinui, a volte inguardabili, mentre Rolando sembra il più sicuro. L'attacco, invece, fino a poche giornate fa era il migliore della Serie A, grazie anche ai sette gol rifilati al Sassuolo alla quarta giornata. Nelle ultime tre gare, invece, i nerazzurri hanno realizzato soltanto una rete, quella di tacco di Palacio, non riuscendo quasi mai a rendersi pericolosi né contro la Lazio né ieri contro l'Udinese.

IL GIOCO LATITA E LA FORMA FISICA LASCIA A DESIDERARE- Si diceva, l'anno scorso, che gli uomini di Stramaccioni erano riusciti a convincere nella prima parte di stagione grazie ad una preparazione cominciata ad inizio luglio, riuscendo, quindi, ad ingranare rapidamente in campionato rispetto ad altre formazioni, attive da fine luglio o da agosto. Il declino primaverile, invece, era anche dovuto ad una cattiva gestione della preparazione invernale, iniziata addirittura il 2 gennaio. Sembra che Mazzarri non abbia imparato dagli errori del suo predecessore: anche quest'anno, infatti, l'Inter ha dimostrato una buona forma fisica fino a metà novembre, grazie al ritiro anticipato, non riuscendo a mostrare tuttavia continuità nel tempo, mentre è di nuovo stata una delle ultime squadre a rientrare dopo la sosta natalizia e i primi risultati del 2014, due sconfitte, mostrano tutto il lato controproducente di questa scelta. Il gioco, poi, sembra sparito: i nerazzurri di Mazzarri nei primi mesi, seppur con qualche difficoltà, tentavano di imporre una propria impronta sulla gara, mentre adesso si affidano soltanto alle individualità che non sempre risolvono i match.

SERVONO INVESTIMENTI PER SCONGIURARE UN NUOVO FLOP- L'Inter, come ieri sera ha detto lo stesso allenatore Mazzarri, è ancora un cantiere aperto. Sono necessari, tuttavia, investimenti immediati per evitare un ennesimo flop che i tifosi nerazzurri non potrebbero accettare. Il passaggio di proprietà ha causato la perdita di una figura di riferimento per il mondo Inter, ovvero quel Massimo Moratti che, comunque, ci metteva la faccia. Ora Thohir dovrebbe presentarsi in grande stile, magari con un colpo a sensazione, come ci abituava nei primi anni l'ex patron, risistemando una squadra che, fondamentalmente, è la stessa della scorsa stagione, nella speranza, per i fan nerazzurri, che il risultato finale non sia identico.

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