calcio

venerdì 31 gennaio 2014

Serie A: Juve-Inter, derby di ordinaria follia

Rappresentano i due club più rivali d'Italia. Le loro sfide non sono mai state banali e, comunque vada, neanche il match di domenica sera in programma allo "Juventus Stadium" lo sarà. Juventus-Inter è il derby d'Italia, la partita più attesa da entrambe le tifoserie. Dal famoso scontro fra Iuliano e Ronaldo, passando per il 5 maggio e Calciopoli, gli ultimi screzi di mercato non hanno fatto che acuire lo scontro anche fra le due società.

RONALDO-IULIANO E L'INIZIO DI TUTTO- Probabilmente la rivalità vera e propria fra bianconeri e nerazzurri nacque proprio quel pomeriggio d'aprile del 1998. A Torino, l'Inter di Gigi Simoni ma, soprattutto, del Fenomeno Ronaldo, fresco Pallone d'oro e alla prima stagione a Milano, cercava di avvicinarsi alla Juventus di Lippi, che guidava la classifica a poche giornate dal termine. L'iniziale vantaggio di Del Piero non aveva demoralizzato i nerazzurri che, nel secondo tempo, assediarono a testa bassa l'area avversaria. E allora ecco uno dei più famosi contrasti della storia del calcio: su sponda di Zamorano, Ronaldo prende palla in area di rigore, cerca di dribblare il difensore bianconero Iuliano che lo blocca ponendosi fra l'attaccante e la sfera. Per tutti è calcio di rigore, non per l'arbitro Ceccarini, che sul contropiede successivo, assegna il tiro dal dischetto alla Juventus per fallo di West su Del Piero. Esplode un putiferio: il direttore di gara viene circondato da tutta la squadra nerazzurra e il tecnico Simoni viene allontanato. E poco importa che Del Piero si fece ipnotizzare da Pagliuca: ai bianconeri match e scudetto. La questione sul rigore non concesso arrivò addirittura in parlamento e quella che era una semplice rivalità fra le uniche due squadre che, allora, non erano mai retrocesse in Serie B, si trasformò in vero "odio" sportivo.

5 MAGGIO 2002: IL SUICIDIO NERAZZURRO- Forse è il peggiore dramma sportivo italiano, anche per una serie di situazioni impensabili alla vigilia. Il 5 maggio 2002, l'Inter di Cuper è a un passo dal suo 14° scudetto, che manca dalla stagione 1988-89. Basta soltanto vincere contro una Lazio senza interessi particolari e con una tifoseria laziale gemellata e favorevole a una vittoria nerazzurra. In contemporanea a Udine e Torino, rispettivamente Juventus e Roma cercano una vittoria per poter ancora sperare nella vittoria del torneo. La partita dei nerazzurri si mette subito sui binari giusti grazie al doppio vantaggio con Vieri e Di Biagio, ma i biancocelesti sono bravi a rimontare con il ceco Poborsky. Nel secondo tempo, però, si consuma la tragedia: la Lazio passa in vantaggio con Simeone (per giunta ex Inter) e cala il poker con Inzaghi. Addio scudetto per l'Inter, che, addirittura, si piazza al terzo posto per le contemporanee vittorie delle rivali in classifica. Trionfa la Juve per 26a volta, forse la più bella perché la più inattesa e perché a piangere sono i rivali di sempre.

DA CALCIOPOLI A VUCINIC-GUARIN- L'estate del 2006 non sarà difficilmente dimenticata dai tifosi italiani: la Nazionale di Lippi trionfa ai Mondiali di Germania ma, soprattutto, la Juventus viene retrocessa, per illeciti sportivi, in Serie B, inizialmente con una penalizzazione di 30 punti, poi ridotta a 8. Ma non finisce qui: con l'accusa di avere alterato i campionati 2004-05 e 2005-06, ai bianconeri vengono cancellati quei due scudetti vinti sul campo, uno dei quali viene assegnato all'Inter. Come se servisse ancora benzina da gettare sul fuoco. Da questa vicenda nasce il famoso "scudetto di cartone" e la disputa per il conteggio dei campionati vinti dalla Juve, 31 per i bianconeri, 29 per la Lega. E la rivalità fra le due società sembra proprio non volersi annacquare, come dimostrano le ultime vicende di calciomercato, prima con Stankovic e Isla, poi con il recente scambio fra Vucinic e Guarin, bloccato dalla tifoseria nerazzurra, che ha invitato il nuovo presidente Thohir a non trattare coi bianconeri. Adesso la parola al campo: sulla carta non ci dovrebbe essere partita, vista la situazione di entrambe le formazioni, ma, come ci insegna la storia, Juve-Inter non è mai stata una sfida banale.

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