calcio

mercoledì 23 aprile 2014

Champions League: Real-Bayern, la (semi)finale dei sogni

Ribadisco quanto ho scritto ieri e ne sono anzi ancora più convinto alla luce di quanto ho visto ieri sera. Real Madrid e Bayern Monaco sono di gran lunga le squadre favorite per la vittoria finale della Champions League ed è un peccato che una delle due formazioni sarà assente nell'atto conclusivo di Lisbona. Atletico Madrid e Chelsea, a mio modo di vedere, sono delle ottime squadre ma non hanno nulla a che vedere con i campioni presenti nelle rose delle altre due semifinaliste. Gustiamoci allora lo spettacolo di quella che, sulla carta, è una semifinale ma che, in realtà, altro non è che una finale anticipata. Chi passa il turno avrà messo in bacheca almeno un terzo della coppa dalle grandi orecchie.

SCOCCA L'ORA DELLA DECIMA- Ormai a Madrid non ne possono più di vedere e rivedere la famosissima girata di Zidane nella finale di Glasgow contro il Bayer Leverkusen, in quel lontano 2002. Da allora gli spagnoli hanno coltivato il sogno, oramai diventato incubo, della Decima coppa. Per il quarto anno consecutivo il Real si è confermato fra le prime quattro squadre al mondo, sperando che il cammino non si fermi per la terza volta alle semifinali. Ancelotti è uno specialista della Champions: l'ha vinta sia da calciatore che da allenatore, sempre con il suo caro Milan. Per sfatare questo tabù servirà tutta la classe dei campioni blancos: con tutta probabilità, l'attesissimo Cristiano Ronaldo sarà della partita, nonostante i postumi di un infortunio che lo ha tenuto ai box nella gara contro il Borussia Dortmund (e l'assenza del portoghese si è sentita parecchio). Servirà magari ancora una grande galoppata in stile Barcellona di Gareth Bale, mister 100 milioni. Servirà una difesa di ferro, nella speranza di andare a Monaco con un punteggio favorevole. Insomma, cuore, grinta e tanta classe per avere la meglio di una macchina all'apparenza perfetta ma che, nelle ultime uscite, ha mostrato alcuni lievi segni di cedimento, soprattutto nel reparto difensivo.

BAYERN E PEP PER ENTRARE NELLA STORIA- Dall'altra parte, invece, il Bayern Monaco e il suo nuovo allenatore, Pep Guardiola, vogliono riscrivere la storia. Dopo aver vinto la Bundesliga a marzo, infatti, i tedeschi aspirano a diventare la prima formazione a vincere la Champions League (da quando ha cambiato nome dalla vecchia Coppa dei Campioni) per due anni consecutivi. Negli anni passati il Barcellona ci è andato più vicino, fermandosi però alle semifinali nel 2010 e nel 2012 dopo i trionfi degli anni precedenti. Allenatore di quel fenomenale team era quel Guardiola che ambisce, ovviamente, anche a record personali: in caso di vittoria del titolo, infatti, sarebbe, assieme ad Happel, Hitzfeld e Mourinho, l'unico allenatore ad aver alzato il prestigioso trofeo con due squadre diverse; inoltre, raggiungerebbe Bob Paisley con tre trofei in bacheca. Per farlo dovrà eliminare una squadra tosta, l'avversario più difficile, in uno stadio, innanzitutto, in cui non ha comunque mai perso. Il suo Bayern nelle ultime gare è sembrato più umano del solito e le sconfitte contro Augsburg e Borussia, con annessa qualificazione sofferta contro un modesto United, lo hanno dimostrato. Insomma, tedeschi favoriti, ma di pochissimo.

REAL NON PARLA TEDESCO-  Ultime statistiche. Il Real, innanzitutto, soffre terribilmente le sfide contro squadre tedesche. Negli ultimi 10 incontri, infatti, soltanto 5 vittorie (due contro lo Schalke 04 e altre due inutili per il cammino europeo), un pareggio e ben 4 sconfitte. In questa Champions League i madrileni sono stati battuti soltanto nell'ultima sfida, in Germania, appunto, contro il Borussia Dortmund. L'ultimo confronto, infine, fra le due corazzate risale al 2012: doppia sfida conclusa con un doppio 2-1 con eliminazione ai rigori degli spagnoli e finale in casa a Monaco amara per i tedeschi, battuti da quel Chelsea che potrebbero ritrovare di nuovo in finale.

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