calcio

sabato 17 maggio 2014

Serie A: ultimo verdetto, Torino, Parma, Milan o Verona?

La Serie A 2013/2014 è ormai scritta: Juventus campione d'Italia per la terza volta consecutiva, Roma e Napoli in Champions League, Fiorentina e Inter in Europa League, Bologna, Catania e Livorno tristemente retrocesse in B. Manca soltanto un verdetto, ovvero bisognerà capire di chi sarà appannaggio quel sesto posto che vorrà dire preliminari di Europa League nei primi giorni di agosto. Anzi, i verdetti saranno due: chi si classificherà nona, infatti, sarà costretta ad iniziare il cammino di Coppa Italia già dal secondo turno, non l'ideale per programmare al meglio una stagione che, quindi, inizierebbe prestissimo. In corsa per questa lotta sono rimaste ben quattro squadre: Torino, Parma, Milan e Verona.

TORO SENZA IL CAPOCANNONIERE IMMOBILE- Ovviamente, per la posizione in classifica il Torino è sicuramente la squadra favorita per tornare in quell'Europa che manca da troppi anni e che nessuno mai ad inizio stagione si sarebbe aspettato di contendere a formazioni molto più blasonate. I granata si sarebbero potuti risparmiare quest'ultima sofferenza se solo domenica scorsa avessero mantenuto quel gol di vantaggio sul Parma in casa e oltretutto con un uomo in più. Ma è arrivato il pareggio di Biabiany che dà ancora speranza ai ducali. E nella sfida di Firenze non ci sarà il possibile capocannoniere Ciro Immobile, espulso proprio nell'ultimo turno e costretto a fare il tifo per i suoi compagni dalla tribuna. Per essere certi di arrivare sesti, gli uomini di Ventura devono assolutamente vincere contro una formazione, la Fiorentina, storicamente gemellata coi granata e che potrebbe ricambiare il favore di sei anni fa, quando proprio i viola conquistarono i preliminari di Champions League all'ultima giornata contro il Toro.

PARMA PUO' SOLO SPERARE- Devo essere sincero: per come era la situazione del Parma fino a due mesi fa mi sarei aspettato un'agevole qualificazione dei gialloblù, imbattuti per un girone e a ridosso delle prime. Ma il calo nella fase finale rischia di essere pagato a caro prezzo. La gara contro un Livorno con oramai la testa alla Serie B dovrebbe essere una pura formalità, anche se la vittoria potrebbe non bastare. Ciò che conforta la truppa di Donadoni è la migliore situazione sia per quanto riguarda la differenza reti che gli scontri diretti nei confronti dei contendenti, in caso di arrivo a pari punti. Ma, per come si era messa la classifica qualche mese fa, con il Parma in grande forma e in striscia positiva, secondo solo alla Juventus, questa è una magra consolazione.

IL MILAN MERITA QUESTA EUROPA?- Fa strano vedere il Milan, abituato alla lotta di vertice, annacquato in quella zona della classifica, con il rischio di dover vedere le prossime competizioni europee comodamente dal divano. I rossoneri, storicamente, in campo internazionale danno il meglio e sono certo che lotteranno fino all'ultimo per conquistare quel sesto posto che garantirebbe l'accesso all'Europa League. Alcuni, tuttavia, storcono il naso, convinti che sarebbe meglio prendersi un anno sabbatico dalle coppe per concentrarsi solo sul campionato, un po' come ha fatto la Roma. Ma questo Milan merita veramente l'Europa? Insomma, è vero che la situazione societaria non ha aiutato, è vero che il mercato assente non ha dato una grossa mano, ma è anche innegabile che i rossoneri sono una squadra senza anima, senza gioco e senza orgoglio. Il gol di Brienza a Bergamo è stata la fotografia di questo annus horribilis che, a mio modo di vedere, non si chiuderà con grosse sorprese.

VERONA, IL SOGNO E' QUASI FINITO- L'Hellas è certamente la squadra che ha sorpreso di più in questa stagione. Non è da tutti salire in A e giocarsi, fino all'ultima giornata, la possibilità di arrivare, al primo tentativo, in Europa. I veronesi hanno sognato a lungo e continueranno a farlo anche a Napoli, nonostante l'impresa sia quasi impossibile da realizzare. E, cosa che deve ancora riflettere ancora di più, gli scaligeri si dovrebbero mangiare le mani, sia per quelle cinque sconfitte fra febbraio e marzo a salvezza ormai acquisita, che hanno pregiudicato il cammino verso l'Europa, sia per essersi fatti raggiungere nei minuti finali contro la Lazio (in 10 uomini) e contro l'Udinese. Insomma, nessun veronese, ad agosto, si sarebbe aspettato di trovarsi a maggio in questa piacevole situazione che, con qualche sbavatura in meno, sarebbe potuta essere ancora più intrigante.

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