calcio

giovedì 15 maggio 2014

Juventus: quale sarà il futuro di Conte?

In molti se lo domandano e a breve, forse, si saprà una risposta definitiva: Antonio Conte, l'allenatore dei tre scudetti consecutivi della Juventus, siederà anche l'anno prossimo sulla panchina bianconera? L'incontro tra dirigenza e il tecnico per il rinnovo, che sembrava una semplice formalità, è slittato a lunedì e le dichiarazioni del post-partita di domenica scorsa non hanno fatto dormire sonni tranquilli ai tifosi, che si stanno mobilitando per convincere l'allenatore a rimanere. Quali saranno, allora, gli scenari futuri?

NO SOLDI MA CERTEZZE- Come ha ammesso lo stesso tecnico pugliese, più che l'adeguamento del contratto con un ritocchino allo stipendio a lui interessa avere fra le mani una squadra competitiva che possa ambire a traguardi ancora più prestigiosi, come la Champions League. Conte ha affermato che, continuando a lavorare sulla stessa panchina, sarebbe dura ripetere quanto di quasi perfetto è stato fatto in questi tre fantastici anni. In Italia sono stati riscritti quasi tutti i record, mentre in Europa si è stentato a decollare. L'ex capitano sa che gli addetti ai lavori si aspettano una stagione da protagonista anche in campo internazionale, perché il dominio italiano sta ormai stretto a questa squadra. E ovviamente, adesso, non se la sente di promettere qualcosa difficile da realizzare. Agnelli potrà convincere Conte a rimanere ancora un altro anno soltanto creandogli una rosa all'altezza delle big europee. Innanzitutto, i top-player già in squadra, come i vari Vidal e Pogba, non devono partire. Poi, servono esterni utili a quel 4-3-3 che proprio Conte vorrebbe ricominciare ad utilizzare come ad inizio carriera (si parla degli innesti di Sanchez e Nani). Insomma serve spendere per convincere il tecnico e, proprio per questo motivo, sono abbastanza scettico sulla sua permanenza.

SE PARTE, DOVE VA?- Vediamo, allora, dove potrebbe andare ad allenare Conte, visto che ha ammesso che comunque non vorrebbe prendersi un anno sabbatico come ha fatto Guardiola. Negli ultimi giorni è girata la voce di un interessamento del Milan, che sta ormai per dare l'addio a Seedorf. E' vero che a Conte piacerebbe ripartire da zero e cercare di creare un ciclo vincente (ricordiamo che la Juve arrivava nel 2011 da due settimi posti consecutivi), ma l'approdo in casa rossonera mi pare molto improbabile per due ragioni: la prima, riguarda il feeling dello stesso allenatore con la dirigenza e lo stesso a.d. Galliani, etichettato due stagioni fa come la "mafia del calcio"; la seconda, riguarda una questione prettamente di cuore, dato che non credo che, dopo i trascorsi bianconeri, né i tifosi del Milan, né Conte stesso si troverebbero a loro agio in questa situazione. Ieri sera proprio il tecnico, durante la finale di Europa League, sedeva vicino a sir Alex Ferguson. La prospettiva Manchester United, una delle squadre più ambite d'Europa, alletterebbe certamente Conte ma la concorrenza è molto forte (Van Gaal è l'indiziato numero uno). Più forti sono invece le sirene del Monaco, deciso a mandare via Ranieri e a gettarsi su uno fra Conte e Jorge Jesus del Benfica. Suggestive ma poco probabili le soluzioni Barcellona e Borussia Dortmund, mentre, in caso di addio di Prandelli, la Nazionale italiana potrebbe essere un'alternativa.

E LA JUVE CHI PRENDE?- Se Conte dovesse partire, la Juventus sarebbe costretta a catapultarsi sul mercato allenatori, che forse mai come in questa finestra estiva sarà in fermento. Escluderei la pista Montella, sia perché non sarebbe troppo gradito alla piazza per i suoi trascorsi romanisti e fiorentini, sia perché l'interessamento del Milan sembra forte. Mihajlovic intriga la dirigenza per il suo spirito da combattente un po' alla Conte e per la sua freschezza tattica. Prandelli, nel caso lasciasse l'Italia, probabilmente sarebbe la prima alternativa (si parla proprio di una clausola pro-Juve sul contratto con la Federcalcio). Lasciano il tempo che trovano a mio modo di vedere, invece, le voci su Allegri e, soprattutto, su Klopp. Insomma, Agnelli e Marotta, per il momento, non pensano al sostituto, anche se c'è il forte rischio, da lunedì, di dover progettare un futuro senza uno dei tecnici più vincenti della storia bianconera.

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