calcio

martedì 13 maggio 2014

Nazionale: il codice etico e l'incoerenza di Prandelli

Ad un mese esatto dall'inizio del Mondiale brasiliano non potevano mancare le consuete polemiche che ci accompagnano alla vigilia di ogni importante manifestazione. Oggi il c.t. Cesare Prandelli diramerà la lista dei 30 pre-convocati per la Coppa del Mondo e, a meno di clamorosi ripensamenti, sarà inserito anche Giorgio Chiellini. Il difensore bianconero, domenica pomeriggio nella sfida contro la Roma, si era reso protagonista di un brutto gesto, una gomitata, nei confronti del centrocampista giallorosso Miralem Pjanic. A differenza di quanto molti si sarebbero aspettati, il famoso codice etico introdotto quattro anni fa non verrà applicato e questa rivedibile decisione dell'ex allenatore della Fiorentina farà parecchio discutere.

DUE PESI E DUE MISURE- Dopo l'episodio avvenuto domenica all'"Olimpico" il web si è scatenato contro lo stopper juventino e, ovviamente, i tifosi romanisti sono stati tra i più accaniti. Appena un mese fa, infatti, l'attaccante capitolino Mattia Destro era stato punito con 3 giornate di squalifica per un pugno rifilato ad Astori e per questo motivo non era stato chiamato da Prandelli per lo stage previsto a Coverciano. Il Giudice Sportivo Tosel ha deciso, a mio modo di vedere giustamente e coerentemente con quanto aveva stabilito in precedenza, di comminare la stessa pena a Chiellini, che oltre all'ultima gara contro il Cagliari, salterà le prime 2 giornate del prossimo campionato con la Juve. Adesso, tutti si sarebbero aspettati la presa di posizione di Prandelli, che da sempre ha sbandierato l'importanza del codice etico come strumento per mantenere la disciplina nella squadra italiana. E invece no. Ieri sera, in un'intervista all'Ansa, il tecnico ha assolto lo juventino, affermando di rispettare la decisione di Tosel ma non di condividerla e reputando che la gomitata in questione non è da considerarsi come un gesto violento. Secondo me, Prandelli sarebbe stato più sincero se avesse detto che, per l'importanza che ha un Mondiale, non se la sentiva di privarsi di un difensore di forza ed esperienza come lo è Chiellini. Adesso, ovviamente, farà i conti con critiche che piovono da ogni parte.

INCOERENZA PURA- Lo scorso marzo Prandelli sosteneva che era ormai stufo di comportamenti violenti da parte dei suoi giocatori, mentre ad aprile, proprio in ottica Mondiale, aveva messo sull'attenti i suoi giocatori, minacciando di lasciare a casa chiunque si fosse reso protagonista di gesti anti-sportivi come pugni e gomitate. In tal caso, sempre parole di Prandelli, vorrebbe dire che i suoi uomini non riuscivano a sostenere la pressione. Ora ditemi, vedendo le immagini del "blocco da basket", come lo ha definito lo stesso Chiellini, che figura ci fa il commissario tecnico? Non è accettabile questa situazione, bisogna fare chiarezza. Ripeto, sarebbe stato forse più corretto ammettere la necessità di utilizzare Chiellini, anche vista la penuria italiana in difesa. Ma affermare che il gesto non è violento e che non può essere per nessun motivo applicato il codice etico non sta né il cielo né in terra. In tal modo, non si fa che aumentare il contrasto all'interno dello stesso spogliatoio, fra giocatori che non possono non notare giudizi differenti per situazioni simili. Non si fa che dare adito a coloro i quali reputano che questo benedetto codice etico sia soltanto una legge "ad personam".

CHIELLINI COME BALOTELLI- E non è nemmeno la priva volta che Prandelli si trova nell'occhio del ciclone per questa norma da lui inventata. A gennaio, nella gara contro il Cagliari, ma anche in altre occasioni, Mario Balotelli si era reso protagonista di un brutto gesto nei confronti dei tifosi sardi, e per questo motivo era stato anche squalificato. Così come è avvenuto con Chiellini, il c.t. ha creduto necessario non privarsi nel suo giocatore più rappresentativo, ritenendo che la punizione di Tosel era più che sufficiente. Ditelo a Daniele De Rossi che, a suo malgrado ma anche giustamente, ha dovuto saltare per più di un'occasione gare della Nazionale per via di comportamenti anti-sportivi. Ditelo anche a Criscito, che per un presunto coinvolgimento nella vicenda calcio-scommesse, ha saltato un Europeo. E ditelo anche agli altri calciatori italiani che sono stati bloccati dal codice etico. Ultima annotazione: la scorsa estate, Osvaldo aveva saltato la Confederations Cup poiché, ufficialmente, aveva disertato la cerimonia di premiazione della Coppa Italia, nella finale persa dalla sua Roma contro la Lazio. Prandelli, probabilmente, lo aveva anche punito per quel tweet polemico ed offensivo nei confronti dell'allenatore giallorosso Andreazzoli. Ora, è più grave quello che ha fatto Osvaldo o quello che ha fatto Chiellini o anche Balotelli?

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2 commenti:

  1. D'accordo su tutto tranne che su Osvaldo. Quello che ha fatto lui è più grave di un fallo in campo. Un giocatore che insulta pubblicamente l'allenatore dopo una brutta sconfitta è il peggio del peggio. Uno così non lo vorrei mai nella mia squadra

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    1. Probabilmente hai ragione, ma mi volevo soffermare sul fatto che Prandelli, sulla motivazione della mancata convocazione, non ha parlato dell'offesa all'allenatore ma solo della premiazione

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